IL
MITO DI TIFONE (TIFEO)
(Nell'immagine: affresco etrusco
raffigurante Tifone
dalla "Tomba di Tifone" a Tarquinia)
Tifone, anche
detto Tifeo, era, nella
mitologia greca,
il figlio minore di
Gea e
Tartaro.
Mostro con cento teste di drago, un'altezza sproporzionata e una forza
invincibile, era sposo di Echidna, con la quale generò i più orribili
mostri: il cane Cerbero, l'Idra di Lerna, la Chimera.
Tifone salì fino al Monte Olimpo per tentare di detronizzare Zeus, che
lo affrontò ma non riuscì ad annientarlo: impaurì talmente gli dei che questi
si trasformarono in animali e si rifugiarono in Egitto (dove avrebbero
dato vita al culto locale degli dei animali). Tifone li perseguitò anche
laggiù e gli egiziani lo chiamarono Tifeo, ravvisando in lui il vento
furioso del deserto che inaridisce le campagne e distrugge i benefici
recati dal Nilo.
Zeus gli mosse guerra un'altra volta e riuscì ad abbattere il mostro
scagliandogli il suo poderoso fulmine.
Quando però il re degli dei si avvicinò per scagliare il colpo decisivo,
Tifone riuscì a bloccarlo e lo
imprigionò poi in una caverna, dove gli tagliò i tendini dei polsi e
delle gambe.
Ermes liberò e guarì Zeus, che affrontò Tifone una seconda volta e lo
sconfisse.
Il mostro cerco di fuggire ma Zeus continuò ad inseguirlo e a lanciargli
contro i suoi micidiali fulmini finché Tifone, giunto in Sicilia,
sollevò l'intera isola per gettarla contro il Re dell'Olimpo.
A questo punto, Zeus scagliò contro il gigante un ultimo, potentissimo
fulmine che lo colpì in pieno.
Tifone perse la presa e rimase schiacciato sotto l'isola che gli crollò
addosso.
Da allora fu condannato a sorreggere l'isola: con la mano destra
sorregge Peloro (Messina), con la sinistra Pachino, Lilibeo (Trapani)
poggia sulle sue gambe e sulla sua testa si trova l'Etna, dal quale
fuoriescono le fiamme che vomita dalla bocca. Quando cerca di liberarsi
dal peso dell'isola che sorregge la terra trema.
ALLEGORIA
Tifone impersona allegoricamente le forze vulcaniche e
anche per questo fu considerato il padre dei
venti
impetuosi (tifoni).
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